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Luca Iaccarino

Escursionista nel lusso di Ravello: godersi la cucina di Cristoforo Trapani senza un pensiero

Permettetemi una riflessione mentre sono in paradiso, di certo influenzato dal cielo e dal mare del paradiso. Sono sulla terrazza della mia meravigliosa camera in un meraviglioso albergo di lusso in uno dei posti più belli del mondo, la Costiera Amalfitana. Nella fattispecie sono a Ravello, davanti a me c’è il mare a perdita d’occhio, la camera è del Caruso, un albergo della catena Belmond famosa per avere hotel in posti mozzafiato (personalmente ebbi occasione di provare il Timeo a Taormina ed era splendido come questo).

Naturalmente sono qui perché invitato – ché il nuovo chef Cristoforo Trapani è arrivato da poco, ne proverò la cucina stasera, ve la racconterò –, essendo un comune mortale non avrei mai potuto permettermi la camera in cui sono, la gita al mare di quest’oggi, la passeggiata tra i limoni ad Amalfi (quella sì, dai, avrei potuto), la cena che farò questa sera. Dunque non pagherò. Tuttavia, nel caso specifico di questo posto di lusso, penso che il non pagare il conto mi permetterà di essere nello spirito giusto per raccontare l’esperienza.

Ma come – direte – se non paghi come puoi valutare il rapporto qualità prezzo? Il fatto è che, cari amici, io sono sono il target di questo posto: infatti intorno a me nell’”infinity pool” che affaccia sul golfo ci sono solo giovani ricchi americani. Io non sono il target, voi che leggete con ogni probabilità non siete il target. Questo è un posto per un pubblico internazionale come si dice “alto-spendente” che, come il Cordero di Montezemolo di Crozza, ha come unità di misura i “milaeuro”.

Non solo se non fossi stato invitato non potrei essere qui, ma pure se mai avessi fatto la pazzia sarei paralizzato: quanto costerà l’acqua tonica che sto prendendo dal frigo-bar? L’Anacaprese che ho trovato sul tavolino sarà complimentary o meno? Ehi, sono cresciuto in Liguria, la parsimonia è la mia prima virtù! Invece la clientela alto-spendente non ha tutte queste paturnie: vive, se la gode, e l’addebito finisce in una piega della carta di credito. Ecco: il fatto di essere ospite mi mette in condizioni simili al target, almeno per qualche ora. 

E in questa meravigliosa condizione di escursionista del lusso che domani vi racconterò la cena di Trapani, ottimo cuoco di Piano di Sorrento che è tornato qua nelle sue terre dopo aver girato grandi cucine – da Scabin a Beck, da Colagreco a Cedroni – per poi fare grande il Magnolia dell’Hotel Byron a Forte dei Marmi. Trapani si è “presentato” ieri sera preparandomi una cena di cucina regionale in cui ha dimostrato di sapere il fatto suo: ragù e babbà, mozzarella e pesce in crosta. Tutto semplicemente perfetto. Ma ora vi lascio, e vado a bermi un Martini al bar al primo piano, ché il barman sa il fatto suo.

PS: se invece tu che leggi sei in target, vieni a Ravello. Ieri sera al tramonto mi son fatto un giro a Villa Cimbrone, qua sopra, che ha un giardino splendido a picco sul mare che innamorava gli inglesi a inizio Novecento. 

 

Il sito del Caruso