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Luca Iaccarino

La vera trattoria ligure (che non esiste sulle guide)

Nonostante internet, le guide, le app, gli influencer, ancor oggi – nel 2022 – il metodo migliore per trovare una trattoria ruspante è affidarsi agli amici che abitano in zona. Per i posti chic no – quelli sono sulla Michelin – ma per una sosta buona, allegra, golosa, esuberante non c’è miglior fonte che un conoscente. 

È così che domenica scopro la Trattoria la Campora, sosta popolare e squisita alle spalle di Genova, a Serra Riccò. Ci veniamo in undici, tra cui amici del posto, ed è subito amore. Amore vero. Amore grande. Una casa sulle colline che guardano l’Appennino (ma siamo a venti minuti dal mare), le mimose fiorite, i saloni colmi di avventori, il pavimento in graniglia, le stufe a legna, le sedie che sembrano quelle della scuola, le tavolate, il televisore che trasmette la partita, una grande cucina in cui signore in grembiule friggono, bollono, scolano. 

Sono già innamorato, ma quando mi siedo l’infatuazione diventa amore. Gli antipasti sono d’ordinanza – affettati, insalata russa, funghi sott’olio che qua è zona, tutto in vassoi d’acciaio – ma lo spleen arriva con i primi. Santa Madre che primi: ravioli, tutti fatti in casa. Al sugo, al sugo di funghi, al ragù. Squisiti. Lasagne al pesto come mandilli: cioè fogli di lasagna bolliti e conditi con un pesto da urlo. Tagliatelle ai funghi (qua i funghi non sanno dove metterli tanti ce n’è, così li seccano, li mettono sott’olio…). I secondi li saltiamo travolti dalle quantità. Ma non i dolci. E qua la mia madeleine: i canestrelli, come quelli che mangiava mia nonna, ligure. Fatti in casa, come tutto, qua.

Alla fine non resisto e voglio conoscerli. Così in cucina ecco la signora Gianna, 79 anni – settantanove! – che mentre mi parla fa dieci cose, setaccia, frigge, scola. Una donna fiera, tosta, bella, il prototipo della ligure tutto di un pezzo. Conduce la cucina da più di cinquant’anni, prima c’era sua suocera e si va indietro nella notte dei tempi. Fanno duecento coperti a botta (oggi ci sono tutti). 

Spendiamo 29 euro a testa e penso che questi sono i posti più allegri e veri d’Italia. Che non si trovano sulle guide, perché non hanno PR e nemmeno ne hanno bisogno: per arrivarci non serve un’App, basta chiedere a un amico. 

Trattoria La Campora

Via Serra, 55, 16010 Serra Riccò GE

010 750275